Corso di diritto: 3 diritto fallimentare e crisi d'impresa
DIRITTO FALLIMENTARE E CRISI D’IMPRESA
🎯 Obiettivi Specifici
- Esaminare le procedure concorsuali alla luce del nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), con particolare attenzione ai principi di prevenzione, tempestività e continuità aziendale.
- Conoscere gli strumenti di risanamento e di gestione delle situazioni di squilibrio economico-finanziario, per favorire il superamento delle difficoltà e salvaguardare il valore dell’impresa.
- Comprendere il ruolo strategico del commercialista come consulente tecnico e advisor in tutte le fasi della crisi, dalle prime manifestazioni di insolvenza alla definizione delle procedure concorsuali.
📝 Contenuti Didattici
1️⃣ Codice della Crisi d’Impresa: principi e finalità
- Evoluzione normativa dal R.D. 267/1942 al D.Lgs. 14/2019
- Obiettivi del Codice: emersione anticipata della crisi, tutela dell’impresa in continuità, tutela dei creditori
- Centralità del concetto di “probabilità di insolvenza”
- Obblighi organizzativi per l’imprenditore e doveri di segnalazione degli organi di controllo
2️⃣ Procedure concorsuali
- Liquidazione giudiziale (ex fallimento): finalità liquidatorie, apertura e svolgimento della procedura, ruolo del curatore
- Concordato preventivo: continuità aziendale e liquidazione, contenuti del piano e modalità di omologazione
- Liquidazione controllata: procedura residuale per imprenditori minori e non fallibili
- Differenze sostanziali rispetto alla disciplina previgente
3️⃣ Strumenti di allerta e composizione negoziata della crisi
- Misure di allerta interna: assetti adeguati, indicatori di crisi, segnalazione degli organi di controllo
- Allerta esterna e composizione negoziata: procedura volontaria attivabile dall’imprenditore per favorire il risanamento
- Il ruolo dell’esperto indipendente nella facilitazione delle trattative
4️⃣ Il ruolo del professionista
- Attestazioni del piano: attestazioni di veridicità e fattibilità (art. 161 L.F. e art. 87 CCII)
- Piani di risanamento: definizione, contenuti minimi, finalità di ristrutturazione
- Consulenza strategica: pianificazione della continuità, gestione dei rapporti con i creditori e con le banche
- Profili di responsabilità civile e penale
5️⃣ Profili fiscali e contabili delle procedure concorsuali
- Effetti delle procedure sul trattamento fiscale dei debiti e dei crediti
- Scritture contabili in corso di procedura
- Rilevanza delle perdite e gestione delle imposte pregresse
- Aspetti IVA e ritenute
🛠️ Attività pratiche e Laboratori
1. Redazione di una relazione ex art. 161 L.F.
- Esercitazione su come predisporre la relazione che accompagna la proposta di concordato preventivo, con focus su veridicità dei dati aziendali e fattibilità economico-finanziaria del piano.
2. Simulazione di un piano attestato di risanamento
- Costruzione di un piano contenente:
- Analisi delle cause della crisi
- Misure di risanamento operative e finanziarie
- Proiezioni economico-finanziarie triennali
- Allegati documentali
3. Studio di casi reali di crisi aziendale
- Analisi di dossier su aziende di medie dimensioni
- Simulazione delle trattative con fornitori, banche e stakeholder
- Discussione delle opzioni di continuità vs. liquidazione
📌 Approfondimento
Certo! Ecco uno sviluppo approfondito e chiaro del tema:
📘 Il principio della continuità aziendale nei principi contabili OIC
Il principio di continuità aziendale è uno dei pilastri fondamentali della redazione del bilancio d’esercizio. Ai sensi dell’art. 2423-bis del Codice Civile, la valutazione delle voci deve essere fatta “nella prospettiva della continuazione dell’attività”.
In altre parole, quando si predispone il bilancio, si presume che l’impresa continuerà a operare in un orizzonte temporale prevedibile e non si troverà costretta a liquidare o a ridurre drasticamente le proprie attività.
🟢 Significato operativo del principio
Redigere un bilancio “in continuità aziendale” implica:
✅ la valutazione di attivi e passivi sulla base della normale gestione
✅ l’assenza di necessità di cessioni accelerate o liquidazioni forzate dei beni
✅ la possibilità di recuperare i crediti e onorare i debiti secondo scadenze ordinarieSe questa presunzione non è ragionevole, occorre predisporre il bilancio con criteri liquidatori, adeguando le valutazioni a valori di realizzo.
📝 La disciplina nei principi contabili OIC
In Italia, i principi contabili OIC (Organismo Italiano di Contabilità) forniscono precise indicazioni sul tema. Il principio OIC 11 – Finalità e postulati del bilancio stabilisce che:
"La continuità aziendale si presume esistente se l’impresa ha la capacità di continuare a operare come entità in funzionamento per un periodo di almeno dodici mesi dalla data di chiusura dell’esercizio."
In particolare:
🔹 se esistono incertezze rilevanti sulla continuità aziendale, gli amministratori devono valutarle attentamente e fornirne adeguata informativa in nota integrativa;
🔹 se la continuità non sussiste, si applicano i criteri di liquidazione, modificando radicalmente i criteri di valutazione (ad esempio, i beni vengono iscritti al valore netto di realizzo).
🛠️ Indicazioni operative OIC
Secondo gli OIC:
✅ Gli amministratori devono effettuare una valutazione basata su:
- situazione patrimoniale-finanziaria e flussi di cassa prospettici
- accesso a fonti di finanziamento
- sostenibilità dell’indebitamento
✅ In presenza di incertezze, il bilancio si redige in continuità, ma con informativa esplicita in Nota Integrativa:
"Sussistono incertezze significative che possono generare dubbi sulla capacità aziendale di continuare a operare come entità in funzionamento."
✅ Se si decide di non redigere il bilancio in continuità, occorre indicare:
- motivazioni e fattori che hanno determinato la scelta
- criteri di valutazione applicati
📌 Collegamento con la crisi d’impresa
Il Codice della Crisi ha rafforzato la responsabilità degli amministratori nella verifica costante della continuità aziendale:
🔸 L’art. 2086 c.c. impone agli organi di gestione di istituire assetti organizzativi idonei a rilevare tempestivamente la crisi e adottare misure adeguate.
🔸 La valutazione della continuità aziendale diventa quindi parte integrante della diagnosi precoce dello stato di crisi.
🔸 Il piano attestato di risanamento e il concordato preventivo devono esplicitare l’impatto prospettico sulla continuità aziendale.
🧩 Esempi pratici
✅ Caso A (Continuità ragionevole):
L’impresa ha tensioni di liquidità, ma ha concluso accordi di ristrutturazione con le banche e il piano industriale prevede ritorno all’equilibrio.
👉 Il bilancio si redige in continuità, con informativa sugli accordi e sul piano.✅ Caso B (Continuità gravemente compromessa):
L’impresa ha cessato l’attività e non ha prospettive di prosecuzione.
👉 Si applicano i criteri di liquidazione, valutando i beni al valore di realizzo.
🎯 Punti chiave da ricordare
🔹 Il principio di continuità aziendale è presunto, salvo prova contraria.
🔹 L’OIC 11 e l’OIC 12 stabiliscono obblighi di disclosure in caso di incertezze significative.
🔹 Il commercialista ha un ruolo centrale nel supportare l’imprenditore nell’analisi di continuità e nella predisposizione dell’informativa.
🔹 In caso di crisi, la verifica di continuità è un passaggio cruciale per decidere la strategia: risanamento o liquidazione.
Eccoti un quiz di autovalutazione strutturato per verificare la comprensione del programma di diritto fallimentare e crisi d’impresa, comprensivo di:
✅ Codice della Crisi
✅ Procedure concorsuali
✅ Strumenti di allerta e risanamento
✅ Ruolo del professionista
✅ Profili fiscali e contabili
✅ Continuità aziendale
Il test è composto da 20 domande di varia tipologia: scelta multipla, vero/falso, risposta aperta.
📝 QUIZ DI AUTOVALUTAZIONE – DIRITTO FALLIMENTARE E CRISI D’IMPRESA
Parte 1 – Scelta multipla
1. Qual è l’obiettivo principale del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza?
a) Incrementare le sanzioni penali per gli amministratori
b) Favorire l’emersione tempestiva della crisi e la continuità aziendale
c) Ridurre i tempi della liquidazione giudiziale
d) Aumentare il numero di procedure concorsuali
2. La liquidazione giudiziale nel Codice della Crisi corrisponde a quale procedura del previgente ordinamento?
a) Concordato preventivo
b) Fallimento
c) Accordo di ristrutturazione
d) Composizione negoziata
3. Il piano attestato di risanamento deve essere:
a) Approvato dal tribunale
b) Omologato dai creditori
c) Redatto per iscritto e corredato da un’attestazione di veridicità e fattibilità
d) Obbligatoriamente depositato presso la Camera di Commercio
4. L’esperto indipendente nella composizione negoziata:
a) Ha poteri gestori sull’impresa
b) Si limita a facilitare le trattative tra debitore e creditori
c) È nominato dall’imprenditore
d) È sempre nominato dal giudice delegato
5. Quale di queste NON è una finalità del concordato preventivo?
a) Ottenere la continuità aziendale
b) Ristrutturare il debito
c) Liquidare l’attivo
d) Impedire la presentazione di proposte concorrenti
Parte 2 – Vero/Falso
6. (V/F) Il piano attestato di risanamento non produce alcun effetto protettivo verso i creditori che non lo sottoscrivono.
7. (V/F) L’allerta interna è attivata automaticamente dall’OCRI (Organismo di Composizione della Crisi).
8. (V/F) La liquidazione controllata si applica principalmente agli imprenditori agricoli e ai consumatori.
9. (V/F) La continuità aziendale si presume per un periodo di almeno 12 mesi dalla chiusura dell’esercizio.
10. (V/F) Gli amministratori devono predisporre adeguati assetti organizzativi per rilevare la crisi d’impresa.
Parte 3 – Risposta breve
11. Indica almeno 3 segnali di crisi che l’imprenditore deve monitorare secondo il Codice della Crisi.
12. Descrivi brevemente cos’è la composizione negoziata della crisi e quali sono i suoi principali vantaggi.
13. Spiega il ruolo del professionista attestatore nel concordato preventivo.
14. Quali sono le principali differenze tra un piano attestato di risanamento e un accordo di ristrutturazione dei debiti?
15. Elenca le conseguenze fiscali più rilevanti derivanti dall’apertura di una procedura concorsuale.
Parte 4 – Domande a risposta multipla con più risposte corrette
16. Quali di queste procedure concorsuali possono prevedere la continuità aziendale? (Seleziona tutte le risposte corrette)
a) Concordato preventivo
b) Liquidazione giudiziale
c) Accordo di ristrutturazione dei debiti
d) Liquidazione controllata
17. Quali sono gli strumenti di allerta previsti dal Codice della Crisi?
a) Segnalazione degli organi di controllo
b) Segnalazione del revisore legale
c) Segnalazione dei creditori pubblici qualificati
d) Denuncia del socio di minoranza
Parte 5 – Domande aperte di riflessione
18. Spiega in che modo la corretta applicazione del principio di continuità aziendale può incidere sulla redazione del bilancio e sulle scelte strategiche dell’imprenditore.
19. Descrivi un caso ipotetico di crisi aziendale e illustra come potresti intervenire come commercialista per individuare la soluzione più adeguata.
20. Illustra sinteticamente i principali passaggi di una procedura di liquidazione giudiziale dal deposito del ricorso alla chiusura.
Certamente!
Ecco la griglia delle risposte corrette al quiz che ti ho proposto:
✅ Griglia delle Risposte Corrette
Parte 1 – Scelta multipla
1. b) Favorire l’emersione tempestiva della crisi e la continuità aziendale
2. b) Fallimento
3. c) Redatto per iscritto e corredato da un’attestazione di veridicità e fattibilità
4. b) Si limita a facilitare le trattative tra debitore e creditori
5. d) Impedire la presentazione di proposte concorrenti
Parte 2 – Vero/Falso
6. Vero
7. Falso (l’allerta interna è un obbligo di monitoraggio, non attivata automaticamente dall’OCRI)
8. Vero (la liquidazione controllata è la procedura residuale per imprenditori minori, imprenditori agricoli e consumatori)
9. Vero
10. Vero
Parte 3 – Risposta breve
(Le risposte possono variare nei dettagli, ma ecco gli elementi chiave)
11.
Esempi di segnali di crisi:
- Diminuzione significativa del fatturato
- Incapacità di far fronte regolarmente ai debiti
- Erosione del capitale proprio
- Ritardi nei pagamenti fiscali e contributivi
- Tensioni di liquidità prolungate
12.
La composizione negoziata è una procedura volontaria che prevede la nomina di un esperto indipendente per agevolare le trattative tra debitore e creditori, con l’obiettivo di individuare soluzioni di risanamento e superamento della crisi. Principali vantaggi: rapidità, riservatezza, flessibilità.
13.
Il professionista attestatore verifica la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano di concordato o del piano attestato di risanamento, rilasciando un’attestazione che costituisce condizione di ammissibilità.
14.
Differenze:
- Il piano attestato di risanamento non richiede omologazione del tribunale.
- L’accordo di ristrutturazione è omologato dal tribunale e vincola i creditori aderenti.
- Il piano attestato produce effetti protettivi limitati.
- L’accordo può produrre effetti verso i creditori aderenti con soglie di maggioranza.
15.
Principali conseguenze fiscali:
- Sospensione degli obblighi di pagamento di alcuni tributi
- Regole particolari per l’IVA sui crediti non riscossi
- Trattamento delle perdite su crediti
- Gestione delle ritenute e dei debiti tributari privilegiati
Parte 4 – Risposta multipla con più risposte corrette
16.
a) Concordato preventivo ✅
c) Accordo di ristrutturazione dei debiti ✅
(b e d hanno finalità liquidatorie)
17.
a) Segnalazione degli organi di controllo ✅
b) Segnalazione del revisore legale ✅
c) Segnalazione dei creditori pubblici qualificati ✅
(d non è prevista dal Codice della Crisi)
Parte 5 – Domande aperte di riflessione
(Qui la valutazione è discrezionale, ma le risposte dovrebbero contenere i seguenti concetti)
18.
La continuità aziendale incide sul criterio di valutazione delle voci di bilancio (valori di funzionamento invece che di liquidazione). Influisce sulle strategie: se la continuità è compromessa, l’imprenditore deve considerare piani di liquidazione o di ristrutturazione più drastici.
19.
Deve descrivere un caso concreto (es.: calo di fatturato, indebitamento eccessivo), analizzare cause e proporre interventi: revisione della struttura dei costi, trattative coi creditori, eventuale ricorso a composizione negoziata.
20.
Fasi principali:
- Presentazione ricorso di apertura
- Sentenza di apertura della liquidazione giudiziale
- Nomina del curatore e del giudice delegato
- Inventario e programma di liquidazione
- Vendita dei beni e riparto ai creditori
- Chiusura della procedura
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