Corso di storia dell'economia: Economia del XX secolo

L’Economia del XX secolo

Trasformazioni, crisi e globalizzazione

Il XX secolo rappresenta uno dei periodi più complessi e rivoluzionari della storia economica mondiale. Nel corso di cento anni, l’umanità ha conosciuto guerre devastanti, crisi economiche globali, periodi di straordinaria crescita e trasformazioni tecnologiche che hanno cambiato radicalmente i modelli produttivi, sociali e politici. L’economia di questo secolo è stata segnata da un continuo alternarsi di espansione e contrazione, di integrazione e conflitto, di progresso tecnologico e squilibri sociali.

1. La Prima guerra mondiale e la crisi dell’economia liberale

All’inizio del Novecento, il mondo era dominato dal modello di economia liberale classica, basata sulla libera concorrenza, sul commercio internazionale e sul gold standard[1]. Tuttavia, lo scoppio della Prima guerra mondiale (1914-1918) pose fine a questa fase di relativa stabilità.
Le economie europee furono mobilitate verso lo sforzo bellico, con la conversione delle industrie civili in industrie militari, l’aumento della spesa pubblica e l’indebitamento degli Stati. Al termine del conflitto, l’Europa risultò economicamente devastata: inflazione, disoccupazione e instabilità monetaria segnarono il dopoguerra[2].

L’ordine economico internazionale si disgregò, e i tentativi di ritorno al libero mercato fallirono a causa della mancanza di equilibrio tra le economie nazionali.

2. La Grande Depressione (1929): crisi e nascita dell’interventismo

Il crollo della borsa di New York nel 1929 rappresentò uno dei momenti più drammatici della storia economica mondiale[3].
La Grande Depressione travolse l’intero sistema capitalistico: milioni di persone persero il lavoro, le banche fallirono, la produzione industriale crollò e il commercio internazionale si ridusse drasticamente.

Questa crisi segnò la fine della fiducia assoluta nel libero mercato e aprì la strada a nuove forme di intervento statale. Negli Stati Uniti, il presidente Franklin D. Roosevelt avviò il New Deal (1933), un insieme di politiche economiche e sociali che miravano a stimolare la domanda, creare occupazione e riformare il sistema finanziario[4].
In Europa, invece, molti paesi reagirono con protezionismo e autarchia, aprendo la strada a regimi autoritari che sfruttarono la crisi per consolidare il potere politico.

3. La Seconda guerra mondiale e la ricostruzione postbellica

Il secondo conflitto mondiale (1939-1945) aggravò ulteriormente la distruzione economica, ma allo stesso tempo stimolò l’innovazione tecnologica e industriale[5].
Al termine della guerra, il mondo si trovò diviso in due blocchi: il blocco occidentale, a guida statunitense e capitalista, e il blocco orientale, guidato dall’Unione Sovietica e basato sul modello socialista pianificato.

Negli Stati Uniti, l’economia uscì rafforzata, divenendo la principale potenza economica globale. In Europa, la ricostruzione fu sostenuta dal Piano Marshall (1948), un programma di aiuti economici promosso dagli Stati Uniti per la rinascita economica e la stabilizzazione politica dell’Europa occidentale[6].
Fu in questo periodo che si gettarono le basi per la futura integrazione europea, con la nascita della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) nel 1951.

4. Il boom economico e la società dei consumi

Tra gli anni ’50 e ’70, il mondo occidentale visse una fase di crescita economica senza precedenti[7]. La produzione industriale aumentò, i salari reali crebbero e la disoccupazione diminuì.
Questo periodo, noto come “età dell’oro del capitalismo”, fu caratterizzato da:

  • espansione del commercio internazionale,

  • forte innovazione tecnologica (automobile, elettrodomestici, televisione),

  • urbanizzazione e sviluppo delle infrastrutture,

  • nascita della società dei consumi.

Lo Stato assunse un ruolo centrale nell’economia attraverso politiche keynesiane, basate sulla spesa pubblica e sull’intervento statale per mantenere la piena occupazione.

Il modello del welfare state garantiva protezione sociale, istruzione pubblica e assistenza sanitaria[8].

5. La crisi petrolifera e il ridimensionamento dello Stato

Negli anni ’70, l’equilibrio economico mondiale fu scosso dalle crisi petrolifere del 1973 e 1979, provocate dall’aumento del prezzo del petrolio deciso dai paesi dell’OPEC[9].

L’aumento dei costi energetici generò inflazione e recessione, fenomeno noto come stagflazione.

In questo contesto, il modello keynesiano entrò in crisi. Si affermarono nuove teorie economiche liberiste, ispirate da economisti come Milton Friedman, che sostenevano la necessità di ridurre il ruolo dello Stato e promuovere la liberalizzazione dei mercati, la privatizzazione e il contenimento della spesa pubblica[10].

Negli anni ’80, leader come Margaret Thatcher nel Regno Unito e Ronald Reagan negli Stati Uniti incarnarono questo ritorno al neoliberismo economico.

6. La globalizzazione e la rivoluzione tecnologica

La fine della Guerra Fredda e il crollo dell’Unione Sovietica (1989-1991) segnarono l’inizio di una nuova fase: la globalizzazione economica[11].
I mercati internazionali si integrarono sempre di più, grazie a:

  • la diffusione delle tecnologie digitali,

  • la liberalizzazione dei commerci e la nascita di organizzazioni come il WTO (World Trade Organization),

  • la delocalizzazione produttiva verso paesi a basso costo del lavoro,

  • l’espansione della finanza internazionale e dei grandi conglomerati multinazionali.

Negli anni ’90 e 2000, l’informatica, Internet e la telefonia mobile trasformarono radicalmente la produzione, la comunicazione e i consumi, creando nuove forme di economia: dall’e-commerce alla sharing economy[12].

7. Le crisi globali e la sfida della sostenibilità

Il XX secolo si concluse e il XXI si aprì con nuove sfide economiche.

La crisi finanziaria del 2008, partita dal crollo dei mutui subprime negli Stati Uniti, mise in luce i rischi di un sistema finanziario globalizzato e scarsamente regolato[13].
Milioni di persone persero il lavoro e molti Stati dovettero intervenire con massicce politiche di salvataggio bancario e di austerità.

Nel contempo, la crescente consapevolezza dei limiti ecologici del pianeta portò al centro del dibattito economico i temi della sostenibilità ambientale, dell’economia circolare e della transizione energetica[14].

Conclusione

Il XX secolo ha visto la nascita, la crisi e la trasformazione dei principali modelli economici della modernità.
Dall’economia liberale all’interventismo keynesiano, dal capitalismo industriale al capitalismo finanziario e digitale, il secolo scorso ha rappresentato un laboratorio globale di esperimenti economici, le cui conseguenze continuano a influenzare profondamente il mondo contemporaneo.

Le sfide del XXI secolo — disuguaglianza, automazione, crisi climatica e digitalizzazione — sono eredi dirette delle dinamiche economiche, sociali e tecnologiche che si sono sviluppate nel secolo precedente.

Note

  1. Eichengreen, B. Globalizing Capital: A History of the International Monetary System. Princeton University Press, 1996.

  2. Ferguson, N. The Pity of War: Explaining World War I. Basic Books, 1998.

  3. Kindleberger, C.P. The World in Depression 1929-1939. University of California Press, 1986.

  4. Rauchway, E. The Great Depression and the New Deal. Hill and Wang, 2008.

  5. Overy, R. Why the Allies Won. W.W. Norton & Company, 1995.

  6. Hogan, M.J. The Marshall Plan: America, Britain, and the Reconstruction of Western Europe, 1947-1952. Cambridge University Press, 1987.

  7. Maddison, A. The World Economy: Historical Statistics. OECD, 2003.

  8. Esping-Andersen, G. The Three Worlds of Welfare Capitalism. Princeton University Press, 1990.

  9. Yergin, D. The Prize: The Epic Quest for Oil, Money, and Power. Free Press, 1991.

  10. Friedman, M. Capitalism and Freedom. University of Chicago Press, 1962.

  11. Stiglitz, J.E. Globalization and Its Discontents. W.W. Norton & Company, 2002.

  12. Castells, M. The Rise of the Network Society. Wiley-Blackwell, 1996.

  13. Roubini, N., Mihm, S. Crisis Economics: A Crash Course in the Future of Finance. Penguin, 2010.

  14. Daly, H., Farley, J. Ecological Economics: Principles and Applications. Island Press, 2010.

Bibliografia essenziale

  • Castells, M. The Rise of the Network Society. Wiley-Blackwell, 1996.

  • Daly, H., Farley, J. Ecological Economics: Principles and Applications. Island Press, 2010.

  • Eichengreen, B. *Globalizing Capital: A History of the International Monetary

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