Corso di storia dell'economia: Mundell 1932
Robert Mundell 1932

📘 Robert Mundell:L’architetto intellettuale dell’euro e della macroeconomia aperta
Robert Alexander Mundell è stato un economista canadese, nato nel 1932 a Kingston, Ontario, e scomparso nel 2021. È universalmente riconosciuto per aver fondato la moderna macroeconomia internazionale, ponendo le basi teoriche per l’integrazione valutaria e per l’analisi delle politiche economiche in economie aperte. Il suo pensiero ha profondamente influenzato il disegno dell’Unione Monetaria Europea e il dibattito sui regimi di cambio.
Nel 1999 ha ricevuto il Premio Nobel per l’Economia per i suoi contributi pionieristici alla teoria delle zone valutarie ottimali (ZVO) e alla politica monetaria internazionale.
Teoria delle Zone Valutarie Ottimali (OCA Theory)
Nel suo saggio del 1961 "A Theory of Optimum Currency Areas", Mundell definisce i criteri per determinare quando è economicamente vantaggioso per più paesi condividere una moneta unica o un regime di cambio fisso.
🔍 Criteri fondamentali:
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Mobilità del lavoro tra le regioni.
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Integrazione dei mercati finanziari.
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Flessibilità dei prezzi e dei salari.
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Mecanismi automatici di trasferimento fiscale.
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Cicli economici sincronizzati.
L’idea centrale è che, in assenza di una politica monetaria autonoma (persa con la moneta unica), gli shock asimmetrici possono essere assorbiti solo se esistono meccanismi alternativi di aggiustamento, come la mobilità dei fattori produttivi o il supporto fiscale.
🧮 Modello base
Nel contesto di una moneta unica, la funzione di perdita di un paese può essere scritta come:
dove:
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: inflazione domestica
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: obiettivo d’inflazione
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: output gap
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: peso relativo tra stabilità dei prezzi e stabilità reale
Il Trilemma della Politica Economica (Trinità Impossibile)
Mundell è anche padre concettuale del cosiddetto "trilemma della politica macroeconomica internazionale", formalizzato in seguito da altri economisti (Fleming, Obstfeld, Taylor), ma basato sui suoi modelli.
⚖️ Tre obiettivi desiderabili:
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Tasso di cambio fisso
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Mobilità dei capitali
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Politica monetaria autonoma
❌ Solo due su tre possono coesistere.
Esempi:
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Se si desidera mantenere un tasso di cambio fisso e la libertà di movimento dei capitali, si perde la politica monetaria indipendente.
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L’Eurozona, ad esempio, ha optato per:
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Mobilità dei capitali
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Cambio fisso (moneta unica)
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→ Perdita di autonomia monetaria per i membri
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Il Modello Mundell–Fleming: IS–LM in Economia Aperta
Il modello Mundell–Fleming è un’estensione del classico modello IS–LM di Hicks-Hansen in un contesto di economia aperta.
Analizza gli effetti delle politiche fiscali e monetarie in presenza di mobilità dei capitali e tassi di cambio flessibili o fissi.
📈 Curve fondamentali
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: bilancia commerciale, funzione del tasso di cambio
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: tasso d'interesse
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: tasso di cambio nominale
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: offerta di moneta
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: livello dei prezzi
📊 Risultati principali
| Regime | Politica fiscale | Politica monetaria |
|---|---|---|
| Cambio fisso | Molto efficace | Inefficace (sterilizzata) |
| Cambio flessibile | Poco efficace | Molto efficace |
Nel regime di cambio fisso, la Banca Centrale è costretta a intervenire sul mercato valutario per mantenere il tasso di cambio, perdendo così il controllo sulla quantità di moneta interna.
Politiche Economiche e Stabilità Finanziaria
Mundell ha studiato come la politica fiscale e la politica monetaria interagiscano nei sistemi a cambi fissi, specialmente in presenza di alta mobilità dei capitali.
Ha mostrato che:
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In un sistema a cambio fisso, la politica fiscale è lo strumento primario per la gestione della domanda aggregata.
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L’efficacia della politica monetaria è compromessa, poiché l’offerta di moneta è legata alla bilancia dei pagamenti.
Inoltre, ha evidenziato che in un regime di cambi fissi con alta mobilità dei capitali, i disallineamenti dei tassi di cambio reali possono portare a crisi valutarie, squilibri commerciali e fughe di capitali.
Fluttuazioni Valutarie e Competitività
Mundell ha anche trattato il problema delle fluttuazioni dei tassi di cambio in regimi di cambi flessibili e il loro impatto sulla competitività internazionale.
Con un cambio flessibile:
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Una politica monetaria espansiva → deprezzamento valutario → aumento esportazioni → crescita.
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Tuttavia, l’effetto è temporaneo se i salari e i prezzi si adattano rapidamente (effetto J).
Ha anche discusso della volatilità eccessiva dei tassi di cambio come elemento di instabilità nei mercati internazionali, rafforzando l’idea di ancoraggi o monete comuni.
Premio Nobel per l’Economia (1999)
Il Premio Nobel è stato assegnato a Mundell con la seguente motivazione:
“Per aver gettato le basi della teoria della politica monetaria e fiscale nelle economie aperte e per l’analisi delle zone valutarie ottimali.”
Il suo lavoro ha influenzato:
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La progettazione dell’euro.
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I criteri di Maastricht.
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La comprensione dei trade-off macroeconomici nelle economie globalizzate.
Eredità e Impatto
L’approccio di Mundell ha inaugurato una nuova era nella macroeconomia internazionale, dove l’integrazione finanziaria globale impone vincoli sempre più stringenti sulle politiche nazionali.
Il suo lavoro ha ispirato decenni di letteratura, influenzando teorici come:
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Marcus Fleming
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Rudi Dornbusch
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Maurice Obstfeld
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Kenneth Rogoff
E ha avuto implicazioni pratiche per:
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L’Unione Monetaria Europea
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I dibattiti sulla dollarizzazione
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Le scelte di ancoraggio monetario nei paesi in via di sviluppo
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