Corso di storia dell'economia: Powell 1953

Jerome Powell 1953

Jerome Powell e la Federal Reserve:
profilo, leadership e sfide di una presidenza atipica

Introduzione

Jerome H. Powell (Washington, 1953) occupa un posto di rilievo nella storia della Federal Reserve (Fed) come 16º Presidente della banca centrale statunitense. La sua figura appare significativa non solo per il peso che la Fed esercita sull’economia globale, ma anche perché Powell è il primo presidente, dopo più di trent’anni, a non possedere un dottorato in economia. Tale peculiarità lo distingue all’interno di una genealogia di presidenti prevalentemente accademici, da Paul Volcker ad Alan Greenspan, fino a Ben Bernanke e Janet Yellen1.

La sua presidenza rappresenta dunque un caso paradigmatico per comprendere come il ruolo del policy-maker economico contemporaneo sia meno legato al bagaglio teorico e più alla capacità di gestire crisi, mercati e opinione pubblica.


Formazione e carriera pre-Fed

Powell ha conseguito la laurea in Scienze Politiche a Princeton e il Juris Doctor alla Georgetown University Law Center2. La sua formazione giuridica, piuttosto che economica, ha alimentato riflessioni sulla sua capacità di mediazione e pragmatismo decisionale, qualità spesso associate ai giuristi impegnati nella sfera finanziaria3.

Prima di entrare nella Federal Reserve, la sua carriera si è sviluppata tra Wall Street e il settore pubblico, con incarichi di rilievo presso Dillon, Read & Co., il Dipartimento del Tesoro durante l’amministrazione di George H. W. Bush e in fondi d’investimento privati. Questo background lo colloca tra i cosiddetti practitioner della finanza, più vicini ai mercati che alle teorie economiche4.


L’ingresso nella Federal Reserve

La nomina a Governatore della Fed da parte di Barack Obama (2012) fu interpretata come un segnale di continuità istituzionale. Powell veniva percepito come figura moderata e bipartisan5. Durante questo periodo sviluppò un approccio orientato alla stabilità dei mercati, insistendo sull’importanza di calibrare la regolamentazione bancaria senza soffocare la capacità di credito.


Nomina a Presidente della Fed

La decisione di Donald Trump di nominarlo Presidente nel 2018 segnò un passaggio politico rilevante. Succedendo a Janet Yellen, Powell rappresentava un compromesso tra l’esigenza di continuità e la volontà della Casa Bianca di imprimere un diverso orientamento nella politica monetaria6.

Powell dovette sin da subito difendere l’indipendenza della Fed dalle pressioni politiche, riaffermando il principio – sancito dalla tradizione istituzionale americana – secondo cui la banca centrale deve agire in autonomia rispetto all’esecutivo7.


La gestione della crisi pandemica

Il momento più critico del suo mandato si ebbe con la pandemia da COVID-19. Powell adottò misure straordinarie per fronteggiare il collasso dell’occupazione e della produzione:

  • abbassamento dei tassi di interesse prossimi allo zero;

  • massicci programmi di quantitative easing;

  • interventi diretti per garantire liquidità a imprese e mercati.

Queste scelte, simili ma più intense rispetto a quelle adottate da Ben Bernanke nel 2008, hanno confermato la centralità della Federal Reserve come “prestatrice di ultima istanza” globale8.


Stile di leadership: comunicazione e trasparenza

Un tratto distintivo della presidenza Powell è l’enfasi posta sulla trasparenza comunicativa. A differenza del linguaggio volutamente oscuro di Alan Greenspan9, Powell ha privilegiato una retorica chiara e accessibile, volta a mantenere la fiducia non solo dei mercati ma anche dell’opinione pubblica.

In questo senso, la sua leadership si inscrive nella trasformazione della Fed in un’istituzione non solo tecnica ma anche politico-mediatica, dove la costruzione di aspettative conta quanto le decisioni sui tassi.


Sfide recenti: inflazione e rialzo dei tassi

Dopo la fase emergenziale della pandemia, Powell ha dovuto affrontare il ritorno dell’inflazione a livelli non registrati dagli anni ’80. La strategia di rialzi aggressivi dei tassi (dal 2022) ha aperto un ampio dibattito: da un lato, la necessità di contenere le pressioni inflazionistiche; dall’altro, il rischio di innescare una recessione10.

Questa tensione mostra come la sua presidenza si muova costantemente tra la logica tecnica della stabilità dei prezzi e la logica politica della legittimazione pubblica.


Ricezione critica e prospettive future

La critica economica individua in Powell una figura pragmatica, poco incline all’innovazione teorica ma abile nel gestire crisi con decisioni rapide. Alcuni lo accusano di aver mantenuto politiche monetarie troppo espansive durante la pandemia, contribuendo così all’ondata inflazionistica successiva11.

La sua riconferma da parte di Joe Biden nel 2021 testimonia tuttavia la fiducia bipartisan nel suo operato, segnale raro in un panorama politico fortemente polarizzato12.


Conclusioni

Jerome Powell incarna una figura presidenziale della Federal Reserve al tempo stesso atipica e paradigmatica: atipica per il suo background giuridico-finanziario, paradigmatica perché rappresenta la trasformazione del banchiere centrale in manager della crisi. La sua eredità sarà valutata alla luce della capacità di coniugare espansione e stabilità, di contenere l’inflazione senza soffocare la crescita e di preservare la credibilità della Fed come istituzione cardine dell’economia globale.


Note


Vuoi che ti prepari anche una bibliografia ragionata (cioè con un breve commento critico per ogni testo, non solo il riferimento secco), così che il saggio diventi ancora più vicino a un paper universitario?

Footnotes

  1. A. Greenspan, The Age of Turbulence, Penguin, 2007.

  2. G. Conti, La Federal Reserve e il sistema politico americano, Il Mulino, 2019.

  3. C. Adolph, Bankers, Bureaucrats, and Central Bank Politics, Cambridge University Press, 2013.

  4. L. Randall Wray, Modern Money Theory, Palgrave, 2015.

  5. D. Wessel, In Fed We Trust: Ben Bernanke’s War on the Great Panic, Crown Business, 2009.

  6. A. Tooze, Crashed: How a Decade of Financial Crises Changed the World, Allen Lane, 2018.

  7. M. Bordo & P. Siklos, “Central Bank Independence: Historical and Contemporary Perspectives,” Economic History Review, 2017.

  8. B. Bernanke, The Courage to Act: A Memoir of a Crisis and Its Aftermath, Norton, 2015.

  9. J. Cassidy, How Markets Fail, Farrar, Straus and Giroux, 2009.

  10. O. Blanchard, “Fiscal Policy under Low Interest Rates,” Peterson Institute for International Economics Working Paper, 2019.

  11. L. Summers, interventi pubblici su inflazione e politica monetaria, 2021–2023.

  12. The White House, Statement by President Joe Biden on the Nomination of Jerome Powell, 22 novembre 2021.

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